Esercizi di memoria - 9788817096911

Esercizi di memoria: "Ogni mattina alle sette, lavato, sbarbato, vestito di tutto punto mi siedo al tavolo del mio studio e scrivo. Sono un uomo molto disciplinato, un perfetto impiegato della scrittura. Forse con qualche vizio, perché mentre scrivo fumo, molto, e bevo birra. E scrivo, io scrivo sempre". Questo è Camilleri. Poi a novant'anni arriva il buio. E così come non era terrorizzato dalla pagina bianca, combatte anche l'oscurità della cecità e inizia a dettare. La sua produzione letteraria trova nell'oralità una nuova via per raccontare le sue storie. Ma se forte era la sua disciplina prima, lo è ancora di più oggi che può contare esclusivamente sulla sua memoria. E quindi occorre tenerla in esercizio: osservare nei dettagli i ricordi, rappresentarsi nella mente le scene. Quelli qui pubblicati, come dice lui, sono i compiti per l'estate: 23 storie pensate in 23 giorni, che raccontano come nitide istantanee la sua vita unica e, sullo sfondo, quella del nostro Paese. La memoria qui non è mai appesantita né dalla malinconia né dal rimpianto. Per questo Camilleri ha chiesto a chi parla attraverso i colori, le forme e i volumi di rendere il suo esercizio più godibile, più leggero, più spettacolare. "L'ideale della mia scrittura è di farla diventare un gioco di leggerezza, un intrecciarsi aereo di suoni e parole. Vorrei che somigliasse agli esercizi di un'acrobata che vola da un trapezio all'altro facendo magari un triplo salto mortale, sempre con il sorriso sulle labbra, senza mostrare la fatica, l'impegno quotidiano, la presenza del rischio che hanno reso possibili quelle evoluzioni. Se la t
"Every morning at seven o'clock, washed, bearded, fully clothed, I sit at my studio table and write. I'm a very disciplined man, a perfect writing clerk. Maybe with some vice, because as I write smoke, a lot, and drink beer. And I write, I always write." This is Camilleri. Then at the age of ninety comes the darkness. And just as he wasn't terrified of the blank page, he also fights the darkness of blindness and begins to dictate. His literary output finds in the orality a new way to tell his stories. But if strong was his discipline before, it is even more so today that he can rely solely on his memory. And so it is necessary to keep it in operation: to observe in detail the memories, to represent in the mind the scenes. The ones published here, as he says, are the tasks for the summer: 23 stories designed in 23 days, which tell how sharp snapshots his unique life and, in the background, that of our country. The memory here is never weighed down by melancholy or regret. For this reason Camilleri asked those who speak through colors, shapes and volumes to make his exercise more enjoyable, lighter, more spectacular. "The ideal of my writing is to make it a play of lightness, an aerial interweaving of sounds and words. I would like it to resemble the exercises of an acrobat who flies from one trapeze to another, perhaps doing a triple death jump, always with a smile on his lips, without showing the fatigue, the daily commitment, the presence of the risk that made those possible. Evolutions. If the t