Le rose del ventennio - 9788838915840

L’affabulatore che faceva cronaca quotidiana per i giornali, rendendo effimere (la durata? Un giorno) le prose trascritte fu, invero, anche narratore da tomo, scrittore di libri, autore di pagine e pagine non destinate ad avvizzire col rosso tramonto. Tra i volumi che maggiormente furono e sono apprezzati Gian Carlo Fusco firma questo ’Le rose del ventennio’ che è disamina lucida, spietata, tristemente veritiera del buio fascista e delle fanciulle brillantinate che vi danzavano dentro. Il duce e le donne, il duce e le cocotte, il duce e le mamme, le mogli, le fidanzate che sollazzavano gaudenti quando scorgevano il tiranno. Con prosa giornalistica (che non si contrappone bensì integra il più bel libro letterario che mai sia stato scritto sul triste ventennio: ’Eros e Priapo’ di Carlo Emilio Gadda) Fusco racconta il retro-regime, ciò che pure allignava alle spalle delle sozzerie più evidenti: ecco, dunque, un coacervo di arrampicatrici sociali, di imbroglioni da piazza o paese, di mattatori scarsissimi, di avvenenti ragazzette assai querule che avevano forme e maniere adatte alla moda. Ne viene lo scorcio di un paese in dissesto, politicamente alla tragedia mentre s’adatta e fa sfoggio di una maschera da commedia o, meglio, da carnevalata. Eros e Priapo, alla gaddiana, comunque. Eros e Priapo ovvero carne e potere, potere e guerra, guerra e morte.