Don Chisciotte e l'estetica della subordinazione - 9788892656512

Don Chisciotte e l'estetica della subordinazione: In Don Chisciotte il divenire sembra caratterizzato da una certezza dell'accadere che non prende minimamente in considerazione una possibile sconfitta; non ha alcuna paura e vive il suo agire come un farsi delle certezze della sua fede che lo assorbe completamente. È quello che si prospetta essere estetica del subordinato. È solo Don Chisciotte, solo nei suoi pensieri, nelle sue convinzioni utopiche; la solitudine di cui si fa interprete non è però rassegnata, anzi, si dimostra combattiva proprio in virtù della forza dell'utopia, del sogno che la genera. Per lui sono tutti gli altri che sbagliano, lui solo è nella verità; è un visionario, crede di vedere una realtà che invece è solo nei suoi pensieri, non sa di vedere solo ciò che il suo desiderio gli costruisce, così il viaggio, impreciso e improvvisato nell'esaltazione, si farà incubo. Neppure il fido Sancho lo capisce, seppure lo segua. Vede castelli in luogo di osterie, e "smisurati giganti" nei mulini a vento; forse nel vorticare delle pale vede il passare del tempo, dei giorni, delle ore e della Storia. È in balia di un'utopia, di un sogno, di una fede e di un ideale che lo sovrasta, che aliena ogni possibilità di verifica, di coscienza del reale. Eppure continua imperterrito, senza esitazione, a dare voce al suo progetto, fino alla fine.
In Don Quixote, the future seems characterized by certainty of the happening that doesn't take the slightest account of a possible defeat; has no fear and lives her act as a farsi certainties of his faith which absorbs completely. That's what promises to be a subordinate aesthetics. You just Don Quixote, only in his thoughts, in his utopian beliefs; the solitude that interprets isn't resigned, indeed, proves to be combative in virtue of the power of utopia, the dream that generates it. For him it's everybody else who err, he alone is the truth; is a visionary, thinks he sees a reality which is only in thought, doesn't know to see just what his desire the builds, so the trip, haphazard and improvised in the exaltation, nightmare. Even the trusty Sancho understands it, but to follow him. See castles in lieu of the inns, and "monstrous giants" in windmills; Maybe in the whirl of pale see the passage of time, days, hours and history. Is at the mercy of a utopia, a dream, a faith and an ideal above it, which alienates any possibility of verifying, conscience of reality. Yet he continues undeterred, without hesitation, to give voice to his plan, until the end.