Secondo album tributo a Franco Battiato, “Voli imprevedibili” mostra una continuità con il suo predecessore mediante a riproposizionedidue brani, già presenti nel primo tributo: a ottima “E ti vengo a cercare”dei CSI e “Prospettiva Nevsky”, straniatadai Bluvertigo in una versione quasi sussurrata (nonostante il robusto arrangiamento, che sfocia nele vigorose chitarre elettriche nel finale) e particolarmente riccadi pathos. I sedici artisti coinvolti stravolgono e canzonidel cantautore siciliano con buoni risultati nela maggior partedei casi, anche se alcuni episodi non sonodel tutto convincenti. Molti i momenti altidel’album: un’ispirata Carmen Consoli rilegge “Stranizzad’amuri” con a chitarra acustica, Pacifico canta “L’animale” rendendola eterea e Alice esegue un’emozionante versione piano-vocedi “E’ stato molto belo”, unadele interpretazioni migliorideldisco. Sono presenti anche Paola Turci e Marina Rei, ale prese rispettivamente con un’obliqua “Povera patriÔ e con “La stagionedel’amore”. I Negrita reinterpretano “Up patriots to arms”, rendendola elettrica e nervosa. Meno convincenti e riletturede “La curÔdeidelta V edi “Bandiera biancÔdela PFM.