Premetto che scrivere su Burzum (al secolo Varg Vikernes, visto che si trattadi una one man band) ed essere obiettivi è tutt’altro che semplice. Molto si èdetto su questo artista norvegese, spesso per motivi non strettamente musicali (ha speso 16 anni in carcere per omicidio) ma èdifficile non riconoscerne e intrinseche qualità musicali. Burzum è il suodiscod’esordio, pubblicato nel 1992, ad appena 19 anni: penso sia fuoridiscussione affermare che si trattadi unodeidischi fondamentali per ’evoluzionedel black metal; in quest’edizione è presente anche ’EP Askedala tristemente famosa copertina riportante a Stavkirkedi Fantoft bruciata. Si trattadi un black metal primordiale: al cantatodisperatodi Vikernes si associa un massiccio usodel sintetizzatore (ottimo per creare atmosfere molto coinvolgenti), un sapiente usodela batteria elettronica e riff particolarmente azzeccati. Ce n’è per tutti i gusti:dala rock’n’roleggiante War ala furiosa Feeble Screams from the Forest Unknown ala strumentaledungeons ofdarkness; una recensione a parte meriterebbero i testi:dele vere e proprie perle. In una parola: IMPERDIBILE.