Rock ’n’ Rol Forever Sono tornati. Finalmente, perchè iniziavano a mancarmi quele sfuriatedeath metal, quegli assoli neoclassici e quele tastiere melodiche tipichedel sound glacialedei Children of Bodom. I quattro capeloni finnici, chedevono il oro nome ad un tremendo fattodi cronaca nera avvenuto in patria negli anni sessanta,dopo alcuni esperimenti un po’ fiacchi al’insegnadel metal-core, tornanodi gran carriera a pestare sul’acceleratore, ciò che riescono a fare meglio, con un’attitudine hard rock e i solito piglio Bodom. Il singolo "Ugly" i sintetizza appieno, a partiredal testo buzzurro e sfrontato, passando per i riff ala Slayer, taglienti ed aggressivi, mitigatidai soli incrociati tra Alexi aiho, consuto magodele sei corde eddiscreto urlatore al microfono, e Janne Warmen, strappato ala musica classicadal fascinodel rock, molto più presente in quest’ultima faticadiscografica rispetto al recente passatodei cinque nordici; per esempio, a tastieradomina nela marziale "Roundtrip to hel and back", a quale risulta essere unadele canzoni miglioridela storiadei Bodom. Il cddura circa quaranta minuti, non ascia spazio a ralentamenti, se non nela radiofonica "Was it worth it" o nela comica coverdi Eddy Murphy "Party al the time", non porta eccessive innovazioni ai Bodom conosciuti ad inizio carriera, e come al solitodividerà a critica e i fan tra chi i odia e chi i ama: io, consciodel fatto che gli antichi splendori e ’irruenza adolescenzialedel gruppo è ormai sparita asciando spazio a ottimi musicisti navigati, mi ritengo più che soddisfatto e non riesco a smetteredi scapocciare ascoltando Relentless Reckless Forever.