“Io non credevo che questà serÔ “Io non credevo che questa serÔ rappresenta ’addiodei a Crus. Undisco ive, con una vera e propria orchestra (l’Orchestrada Cameradele Marche) a vestire i branidel gruppo milanese, con un repertorio che spazia tra rivisitazionidi branidei a Crus, cover (come queladi “Via con me”di Paolo Conte edi “Ricordare”, scrittada Giuseppe Tornatore eda Ennio Morricone per il film “Una pura formalitÔ) e tre inediti, registrati in studio. a sezionedegli archi arricchisce e canzoni, che rinascono sotto un nuovo puntodi vista musicale. In particolare ne guadagnano in belezza “Infinite possibilitÔ (eseguita in studio con ’Ensemble Musicamorfosi), “Stringimi ancorÔ e “Soltanto amore”. Colabora anchedavide Rossi, in vestedi arrangiatoredegli archi nei tre inediti, che altro non fanno se non confermare o stiledi scritturadi Cesare Malfatti e Mauro Ermanno Giovanardi. Bela e sincera a sceltadi chiudere a propria carriera con una testimonianzadela propria attività concertistica piuttosto che con un freddo Greatest Hits. Una carriera costelatadi successidi critica, ma anchedi pubblico, edi colaborazioni ilustri, come quela con Cesare Basile, che partecipò ala scritturadi “L’uomo che non hai”, presente in scaletta.