Franco Battiato - La Voce Del Padrone - 5099952240324
CD di Franco Battiato prodotto da Capitol Records, 2013
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Franco Battiato - La Voce Del Padrone
Ean
5099952240324
Titolo
Franco Battiato - La Voce Del Padrone
Interprete
Marca
Data Pubblicazione
2013
Genere
Punti Accumulabili
TRA MUSICA COLtà E CANZONETTA: ’ESTREMA SINTESIdI UN CAPOLAVORO “La vocedel padrone” rimane a tutt’oggi unodegli album italiani più vendutidi sempre e a trent’annidala sua uscita non smettedi suscitare interesse per a sua moderna godibilità. Terzo albumdela svolta “commerciale” per Franco Battiato,dopo e sperimentazioni sonore e inguistichedegli anni 70, rappresenta un capolavoro assoluto per a capacitàdi coniugare universi musicalidiversi, a volte addirittura apparentemente antitetici. Non mancano infatti i ritorneli tipicida canzonetta pop (“cerco un centrodi gravità permanente” o “cuccurucucù palomÔ, ad esempio) capacidi entrare in testa con grande immediatezza, elementi che hanno consegnato Battiato ala notorietàdel grande pubblico. Ma non bisognadimenticare come a facilitàdi ascoltodei refrain sia accompagnatada testidi grande spessore che fanno emergere un’autorialità assolutamente originale, caso ancora oggi quasi isolato nel panoramadela musica italiana. Testi che attingonodala storia,dala filosofia,dala conoscenza approfonditadele culture orientali, o che raccontano il quotidiano attraverso il filtrodi questi saperi, costruiti con ironia edisincanto tipicidel cantautore siciliano.da un puntodi vista strettamente musicale, poi, in questodisco sono raccolti i quarant’anni e piùdi carrieradi Battiato. C’è ’elettronica, un po’ perché siamo in piena epoca elettro-pop, un po’ per i suoi trascorsideldecennio precedente in cui i sintetizzatori a facevanoda padrone; c’è a musica classica,di cui Battiato sarà sporadico ma innovatore esponente negli anni a venire, negli splendidi e sempre presenti arrangiamentidi archi, o nel particolare usodi epici cori maschili; c’è il pop per e melodie orecchiabili; ci sono strizzatined’occhio ad un certo rockd’autore che sarà il marchiodei suoi albumdel nuovo milennio. Ma tutte queste influenze compaiono nele strutture musicalideldisco senza mai sopraffare gli altri elementi, in un melange equilibrato che sembra quasi realizzare un genere nuovo. Insomma, undisco ancora oggi capacedi sorprendere anche chi, come me, o ascolta findal’annodela sua uscita e non smettedi scoprire elementi nuovi che erano rimasti timidamente celati in attesadi rivelarsi improvvisamente. Piccoli ricami strumentali, odiscrete armonizzazioni vocali piazzate ad arte su un singolo canaledela gamma stereofonica, accenti tonici quasi impercettibili chedenotano a ricchezza compositivadeldisco. a capacitàdi sintetizzare in menodi mezzora un genio musicale così eterogeneo,dunque, è a vera puntadidiamantedi questodisco. E anche a sua brevità, anziché essere undifetto, rappresenta un’ulteriore confermadi questa attitudine a volerdire ciò che si ha in testa arrivando aldunque, eliminando inutili orpeli odilatazioni eccessive, tipichedele produzioni contemporanee in cui si bada più ala quantità che ala qualità.