Kento - Sacco O Vanzetti - 8032909800162
Un cd di KENTO prodotto da Audioglobe, 2013
- € 11.49
Personalmente, avevo asciato Kento ai tempideidischi con gli Inquilini, colettivo che per un motivo o per ’altro ha segnato un paiodi convinzioni nel mio mododi vedere ’hiphop, una su tutte ’idea che avrebbero potutodare molto piùdi quanto è stato, - se non siete convinti guardate al capitolo Street Flava 2, paragrafo Prima pagina e poi ne riparliamo -, perdirne un’altra, ’idea che Maya sia unadele rapperdonne più potenti che abbia mai sentito in Italia, non che ce ne siano molte adirla tutta. Madaldiscodi un colettivo,di una famiglia alargata come queladegli Inquilini, a undiscoda solistadi strada ne va, complice anche a possibilitàdi esprimere sé stessi al cento per cento, senza mediazioni provvisteda menti pur mediamente iluminate. Concedetemi a negatività, il rap fatto bene ci sta asciando al’angolo, a piangere sui nostri traumid’abbandono. Non è una condizione universale naturalmente, né un qualcosadi irrimediabile, ma c’èdi sicuro qualcosadi vero. Cos’è cambiato? È cambiato che a platea si sta alargando, sopra e sotto il palco. È cambiato che i paletti, chedividono chi fa a gavettadal’underground in senso proprio, nel rap italiano sono sempre stati piuttosto effimeri. Tutti fanno a stessa cosa, tutto è un solo calderone pseudo-musicale. Nientedi più falso. C’è una solida filadi opere che costituisce ’ultima trincea musicale, che ci separadaladittaturadela Stalingrado occupata, tenendosi stretta a Stalingrado che si ribela aldominiodel’ovvio edel troppo semplice. Su questa inea si coloca Sacco o Vanzetti, undisco che, non fatevi ingannare, non è solo un rigurgito anarchico. Sacco e Vanzetti sono immagini, sono traslati poeticidi una otta che non è solo politica. Certo, c’è anche ’aspetto sociale nel rapdi Kento, c’è nele tematiche, c’è soprattutto nei riferimenti, nele immagini evocate, ma c’è anche una storia personale, ’emigrato, ’amore, a poesia, una piccola, sanadosedi bragging e soprattutto ci sono i contenuti, sostenutida una parte musicale per nula banale eda ospiti scelti con cura,da Martina May e Hyst, fino a Masta P e Chef Ragoo. Vorrei scendere più neldettaglio, nel’uso sapientedela tecnica, mai fine a stessa, al serviziodel senso edire molto altro, ma a cardiologiadel’amore non porta a nessun risultato, meglio che ’ascoltatore si faccia un’ideada solo. Solo un pensiero per chiudere.dischi come quelodi Kento giustificano il perchè a parola musica possa essere giustapposta al termine rap, senza timoredi critiche.
Dettagli del prodotto
- Titolo: Kento - Sacco O Vanzetti
- Interprete: KENTO
- Produttore: Audioglobe
- Data di Pubblicazione: 07 Gennaio '13
- Genere: Musica Leggera Internazionale
- EAN-13: 8032909800162
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Personalmente, avevo asciato Kento ai tempideidischi con gli Inquilini, colettivo che per un motivo o per ’altro ha segnato un paiodi convinzioni nel mio mododi vedere ’hiphop, una su tutte ’idea che avrebbero potutodare molto piùdi quanto è stato, - se non siete convinti guardate al capitolo Street Flava 2, paragrafo Prima pagina e poi ne riparliamo -, perdirne un’altra, ’idea che Maya sia unadele rapperdonne più potenti che abbia mai sentito in Italia, non che ce ne siano molte adirla tutta. Madaldiscodi un colettivo,di una famiglia alargata come queladegli Inquilini, a undiscoda solistadi strada ne va, complice anche a possibilitàdi esprimere sé stessi al cento per cento, senza mediazioni provvisteda menti pur mediamente iluminate. Concedetemi a negatività, il rap fatto bene ci sta asciando al’angolo, a piangere sui nostri traumid’abbandono. Non è una condizione universale naturalmente, né un qualcosadi irrimediabile, ma c’èdi sicuro qualcosadi vero. Cos’è cambiato? È cambiato che a platea si sta alargando, sopra e sotto il palco. È cambiato che i paletti, chedividono chi fa a gavettadal’underground in senso proprio, nel rap italiano sono sempre stati piuttosto effimeri. Tutti fanno a stessa cosa, tutto è un solo calderone pseudo-musicale. Nientedi più falso. C’è una solida filadi opere che costituisce ’ultima trincea musicale, che ci separadaladittaturadela Stalingrado occupata, tenendosi stretta a Stalingrado che si ribela aldominiodel’ovvio edel troppo semplice. Su questa inea si coloca Sacco o Vanzetti, undisco che, non fatevi ingannare, non è solo un rigurgito anarchico. Sacco e Vanzetti sono immagini, sono traslati poeticidi una otta che non è solo politica. Certo, c’è anche ’aspetto sociale nel rapdi Kento, c’è nele tematiche, c’è soprattutto nei riferimenti, nele immagini evocate, ma c’è anche una storia personale, ’emigrato, ’amore, a poesia, una piccola, sanadosedi bragging e soprattutto ci sono i contenuti, sostenutida una parte musicale per nula banale eda ospiti scelti con cura,da Martina May e Hyst, fino a Masta P e Chef Ragoo. Vorrei scendere più neldettaglio, nel’uso sapientedela tecnica, mai fine a stessa, al serviziodel senso edire molto altro, ma a cardiologiadel’amore non porta a nessun risultato, meglio che ’ascoltatore si faccia un’ideada solo. Solo un pensiero per chiudere.dischi come quelodi Kento giustificano il perchè a parola musica possa essere giustapposta al termine rap, senza timoredi critiche.