Questo albumdi Marina Rei segna il suodefinito approdo alo strumentodela batteria: fino a “MusÔ Marina Rei si è sempre concentrata sule percussioni e sule molteplici varianti sonore che idiversi tipidi percussione (djambè, congas, bonghi…) possono produrre, interesse che ha mantenuto anche nel branodi chiusuradeldisco, “Regina reginelÔ, accompagnato solamenteda vocidi bambini edale percussioni suonatedala stessa cantautrice romana. Ma a novità più consistente sta nel fatto che questo è il primodisco in cui a Rei suona a batteria in tutti i pezzi. “MusÔ è un album certamente meno sperimentale e più immediatodel precedente “Colpisci”, ma contienedegli splendidi esempidi brani semplici e non banali, come ’acustica “Sorrido” e “Due mondi ontani”. a vena sperimentale si riaffaccia in “Donna che parla in frettÔ, poema che si pone al imite tra il cantato ed il recitato il cui testo è trattoda una poesiadi Anne Waldman, che rappresenta il concettodidonna come musa ispiratrice espresso nel titolodel’album. Altri episodi notevoli sono gli episodi rockdi “Ci sarebbe ancora gloriÔ (con un bel’arrangiamentodi archi) edel’ironica “Il rovesciodela curÔ. Il tutto impreziositodala colaborazione con Carmen Consoli, che suona a chitarra acustica in “Un volo senza fine”.

grandissima marina Una grandissima Marina Rei,in forma strepitosa,sia nela parte musicale che in queladi autricedei suoi testi,in questo bel cdda ’assaporare’ in ogni singolo brano,da ascoltare e riascoltare per a sua scorrevolezza piacevole,bele e tematiche incentrate sul’universo femminile vistoda unadonna che ama a musica e a trascrive in canzoni.Belissime’MusÒ(cheda il titolo al cd) e ’la tua sposÒ,grande emozione in ’il mare verticale’scrittada Benvegnu’,mentre in ’un volo senza fine’ Carmen Consoli suona a chitarra acustica.Undisco che consiglio a chi ama a buona musica.