Terzo album per a cantautrice ara Marteli, anche se “Cerridwen” (nome ispirato ad unadivinità nordica) potrebbe sembrare quasi undebutto, visto che rappresenta ’esordio per a Marteli in ingua inglese: ’idioma anglofono infatti è a novità più ampante che si coglie ascoltando ildisco. Il passaggioda una ingua ad un’altra porta con sé anche un cambiamento stilistico: ale asperitàdel rock elettricodi “Orchidea porporÔ, si sostituiscono atmosfere eteree, con piccoli e minimali insertidi elettronica, soprattutto per quanto riguarda a sezione ritmica. Il mondodela Marteli è radicalmente cambiato e e sue origini scandinave si sono impossessate violentementedi ei nela scritturadi questi undici brani. a parte finale riserva e canzoni miglioridel otto: si trattadela movimentata “N.Y.C. sunset” edela conclusiva “Suomi rain”,dal’incedere epico, soprattutto nela parte finaledel pezzo, che esprime tutta ’emozionedela voce intensadela Marteli. Il brano più rappresentativo resta comunque il singolo “Stupiddesires”. Un’evoluzione interessante nel breve percorso artisticodi questa cantautrice forse non molto nota ma sicuramentedegnadi attenzione.