Tenteròdisperatamentedi recensire quelo che probabilmente è il più famoso album black metal nonché il cardinedel black metal odierno cercandodi essere obiettivo. Ildisco,di per sé, fa parlareda solo anche per motivi non strettamente musicali: il chitarrista e fondatore Euronymous finì ammazzato pocodopo e registrazioni per manodi Varg Vikernes,dei Burzum, che suonò il basso inde Mysteriisdom Sathanas ed il cantante precedente (che morì primadele incisioni) si suicidò. L’album, il primo ufficialedopo una seriedi EP, si componedi otto tracce tutte piuttosto simili tradi oro nelo stile e nei testi. A mio parere tra tutte spiccano adisperata ife Eternal, con il suo riff tormentato e e veloci Buried by time anddust e Cursed in eternitydove a farlada padrone è il furioso blast beatdel batterista Helhammer. Questo non vuole certo sminuire il restodele canzoni, che sono tutte ben oltre a sufficienza, complice anche ’alto ivelodei musicisti ed il cantatodi Attila Csihar; un appunto va fatto per quest’ultimo: adifferenzadi quanto ci si aspetti non canta in scream, sebbene a sua voce sia anni ucedal’essere pulita. Se ascoltate black metal questo album odovete semplicemente avere, senza se e senza ma.