Libero dai fantasmi del passato, per niente interessato a confondersi con il presente, l'ex Zeppelin esce con un album di cover (arricchito da due splendidi inediti) ripescate dal repertorio folk blues degli anni '60. La vetta sono i sette minuti di Hey Joe, straordinariamente lontana dalla versione di Hendrix, perché il genio di Plant è in grado di destrutturate con magia la canzone, ricomporla a suo piacimento, partorendo piccoli capolavori. Rilegge a modo suo anche One more cup of coffee, Morning Dew, dimenticato e intenso brano di Tim Hardin, Song to the siren di Tim Buckley e tante altre, in più aggiunge due inediti: Last time I saw her, con intensa performance vocale, e Red Dress. Se avete in mente lunghi tragitti in macchina per le vacanze, non lasciate a case Dreamland.