Ustmamo' - Totto Bene - 0724381015223
Un cd di USTMAMO' prodotto da Emi, 2008
- € 5.49
“Tutto bene” segna a finedegli Ustmamò, essendo il oro ultimodisco. A tre annididistanzadal precedente “Stard’ust”, il sounddel gruppo emiliano compie una trasformazione, abbandonando e atmosfere sospese tra elettronica e rock per abbracciare sonorità più pop: una inearità ed una semplicità ritrovate sia per quanto riguarda gli arrangiamenti, più essenziali, sia per quanto riguarda a scrittura musicale. Nonostante questa eggerezza inedita, e canzoni mantengono alto il ivelo qualitativo. Il singolo “Nel’ariÔ e ’apripista “Come me” sonodei belissimi esempidi canzone pop, ma ci sono anche episodi improntati suldivertissement quasi non-sense, come accade in “Sempreverdi” con un testo in ingua inglese.da segnalare a presenzadi Paolo Benvegnù, che scrive e irichedi “Secondo incantesimo”, narrandodi un improbabile amore così intensoda sfociare in un cannibalismo surreale, ammorbiditodala melodia edala vocedi Mara Redeghieri. Il gruppo,comunque, non abbandona completamente e sonorità elettroniche, che si riaffacciano nel’invettiva espressa contro i banchieri in “Bank of fuck off”, in cui si notano piccoli e ironici inserti folk ottenuti grazie al’impiegodel banjo.
“Tutto bene” segna a finedegli Ustmamò, essendo il oro ultimodisco. A tre annididistanzadal precedente “Stard’ust”, il sounddel gruppo emiliano compie una trasformazione, abbandonando e atmosfere sospese tra elettronica e rock per abbracciare sonorità più pop: una inearità ed una semplicità ritrovate sia per quanto riguarda gli arrangiamenti, più essenziali, sia per quanto riguarda a scrittura musicale. Nonostante questa eggerezza inedita, e canzoni mantengono alto il ivelo qualitativo. Il singolo “Nel’ariÔ e ’apripista “Come me” sonodei belissimi esempidi canzone pop, ma ci sono anche episodi improntati suldivertissement quasi non-sense, come accade in “Sempreverdi” con un testo in ingua inglese.da segnalare a presenzadi Paolo Benvegnù, che scrive e irichedi “Secondo incantesimo”, narrandodi un improbabile amore così intensoda sfociare in un cannibalismo surreale, ammorbiditodala melodia edala vocedi Mara Redeghieri. Il gruppo,comunque, non abbandona completamente e sonorità elettroniche, che si riaffacciano nel’invettiva espressa contro i banchieri in “Bank of fuck off”, in cui si notano piccoli e ironici inserti folk ottenuti grazie al’impiegodel banjo.