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Caparezza - Il Sogno Eretico

Caparezza - Il Sogno Eretico - Commenti e Recensioni

Libro di CAPAREZZA

Caparezza - Il Sogno Eretico
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Le Recensioni degli Utenti Unilibro
"Caparezza - Il Sogno Eretico"
La forza del pensiero distruttivo
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Il pensiero distruttivo di Caparezza non è distruttivo tout court. Capa non fa altro che sovvertire concetti e parole, arrivando spesso a un risultato di estrema scorrettezza, una scorrettezza intellettuale. L’errore è voluto, e mai banale. Porta a soffermarsi sul reale significato delle parole che avvolgono tutto ciò che conosciamo. Fin dal titolo, semplice ma non banale distorsione del Sogno Erotico. Il sogno di Caparezza diventa eretico ma in che senso? Non credo voglia destrutturare secoli di cultura cattolica, ma evidenziare quali tratti di questa cultura ci fanno cadere nell’errore della banalità, della mancanza di riflessione. Sta solo al primo passo chi vede in Caparezza l’eretico anarchico rivoluzionario. Lui la rivoluzione la fa, ma è una rivoluzione di parole, senza sangue, culturale, addirittura auspicabile. Probabilmente l’ultimo risultato sarebbe quello di far evolvere l’ascoltatore abituale di Caparezza da quello che si impersonifica con il narratore e guarda da una torre aurea l’umanità descritta dalle parole a quello immerso totalmente nell’universo caparezziano (mi si perdoni il termine). Insomma, Capa non canta gli "altri" culturalmente inferiori. Canta tutti noi, che dall’altro della nostra superba presupposta superiorità non ci accorgiamo di essere, esattamente, come tutti gli altri.

"Caparezza - Il Sogno Eretico"
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Tre anni dopo "Le dimensioni del mio caos" CapaRezza ritorna con un disco sicuramente degno del precedente, dove ironia e critica sociale, come sempre, si mischiano dando vita a qualcosa di molto interessante. Il titolo dell’album, come sempre ironico, riflette quello che è il "fil rouge" di una parte dei brani, cioè l’eresia intesa come critica alla Chiesa e al modo, sia attuale sia passato, di vivere la religione, spesso, a detta del cantante, troppo incline a badare più alla forma che alla sostanza. Il primo dei brani "eretici" è "Il dito medio di Galileo", una sorta di rivincita morale immaginaria dello scienziato nei confronti della Chiesa, che coi suoi dogmi ha creato una "pletora di uomini-pecora". Segue il brano che dà il titolo all’album, "Sono il tuo sogno eretico", nel quale il cantautore pugliese veste i panni di tre personaggi illustri perseguitati come eretici: si tratta di Giovanna d’Arco, Girolamo Savonarola e Giordano Bruno. In questo pezzo si può rilevare una notevole ricerca musicale, volta a riprodurre un sound tipico delle ballate medievali. Chiude questa sorta di ciclo "Messa in moto", dove prende la parola nientemeno che Dio stesso, annoiato dalle preghiere sempre uguali dei fedeli. Ma "Il sogno eretico", è, appunto, anche una fortissima critica della situazione politica e sociale italiana: su tutti spicca "Goodbye Malinconia", primo singolo estratto dall’album, che fotografa un’Italia (ribattezzata Malinconia) da cui "se ne vanno tutti". Il brano ha una melodia in stile anni ’80 ed è cantato in collaborazione con Tony Hadley (ex leader degli Spandau Ballet, gruppo inglese di quegli anni). Altrettanto ironico ed efficace uno dei brani di punta del cd, ovvero "Legalize the Premier", esplicita critica alla corruzione della classe politica, rappresentata dal Presidente del Consiglio. Ironia che viene messa da parte invece nel testo, quasi parlato più che cantato, di "Non siete stato voi", forse uno dei pezzi migliori dell’album. Molto critici nei confronti della società anche "La marchetta di Popolino", "Cose che non capisco" e "La ghigliottina". Completano il cd canzoni più leggere, ma non per questo meno riuscite, come "Kevin Spacey" e "La fine di Gaia". Nel complesso un’album assolutamente da non perdere, sebbene forse non il migliore in assoluto di CapaRezza.

"Caparezza - Il Sogno Eretico"
Il sogno eretico di Caparezza
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Anche in questo album Michele Salvemini conferma in tutto e per tutto la sua satira politica e sociale. Brano di spicco è naturalmente il singolo "Goodbye malinconia" in cui è accompagnatao niente meno che da Tony Hadley degli Spandau Ballet (artista che, non a caso, suscita la malinconia dei fantastici anni 80) e che descrive in maniera dura e perfetta il fenomeno della "fuga dei cervelli" dal nostro paese. A parte il singolo "Goodbye malinconia", largamente diffuso alla radio, ho ascoltato per la prima volta una parte dell’album all’esibizione del concertone del 1° maggio e mi ha entusiasmato moltissimo: i pezzi live sono stati fantastici ma l’intero CD, ascoltato successivamente, non è stato assolutamente da meno. Tutti i brani sono arrangiati nel suo inconfondibile stile rap ma tuttavia si possono ascoltare pezzi anche nel tipico genere giamaicano reggae ("Legalize the premier", il cui nome dice tutto) o assolutamente cantautorali ("Non siete Stato voi") in cui esprime il suo disappunto per il comportamente di tutta la classe dirigente politico/imprenditoriale e in cui Caparezza rinuncia per la prima volta alla sua voce nasale. Ci sono i brani che potrebbero benissimo essere destinati a diventare i classici "tormentoni", considerati i ritornelli che ti entrano direttamente in testa al primo ascolto (vedi "La fine di Gaia", ironia sulle previste fine del mondo). "Sono il tuo sogno eretico" è il pezzo che da il titolo all’album e in cui Caparezza si schiera a favore di tutte la gente condannata dalla chiesa e dalla cultura ai tempi dell’inquisizione (Giovanna d’Arco, Girolamo Savonarola, Giordano Bruno). In tutto l’album presenta 16 tracce (forse troppe?) e tutte, sfacettature a parte, rispecchiano fedelmente lo stile inconfondibile al quale ci ha abituato in questi anni Caparezza. Ovviamente può non piacere a tutti ma, per gli amanti del genere e non solo, è un piccolo capolavoro.

"Caparezza - Il Sogno Eretico"
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caparezza è un grande!!! Bella musica, testi intelligenti e cinici. Da ascolare con attenzione...

"Caparezza - Il Sogno Eretico"
sempre più grande
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Caparezza non fa semplice musica. I suoi CD sono dei capolavori, sono storie raccontate in musica. Ironia, sarcasmo in un mix geniale. Ogni traccia introdotta da una spiegazione, un annuncio, una frase. bellissimi i giochi di parole tipici di Caparezza, usando parafrasare frasi famose come solo lui sa fare. bellissima "non siete stato voi", credo la piu bella e arrabbiata in assoluto. vengono le lacrime e sale la rabbia in pancia, cantandola.

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